Il Matrimonio celebrato con rito religioso cattolico produce anche effetti civili. Prende il nome di Matrimonio Concordatario poiché si basa sul Concordato tra la Santa Sede e lo Stato Italiano...
Il Matrimonio celebrato con rito religioso cattolico produce anche effetti civili. Prende il nome di Matrimonio Concordatario poiché si basa sul Concordato tra la Santa Sede e lo Stato Italiano.
Vanno contestualmente effettuate le procedure previste per il matrimonio civile.
Si richiede:
1. Attestato di frequenza al corso prematrimoniale: la Chiesa Cattolica richiede ai futuri sposi la partecipazione a un apposito corso preparatorio al matrimonio, da seguire presso una delle Parrocchie di provenienza oppure in una terza a scelta; la durata di tale corso di solito non supera i due mesi.
2. Certificato di battesimo ad uso matrimonio, rilasciato da non più di sei mesi. Tale documento viene rilasciato dalla Chiesa in cui è stato ricevuto il sacramento. Nel caso in cui sia impossibile procurarsi un certificato di battesimo recente o datato sarà sufficiente recarsi dal Parroco, insieme a un’altra persona (cristiana) che confermi il ricevimento del sacramento.
3. Certificato di Cresima: solitamente la cresima viene annotata nel certificato di battesimo ma, se così non fosse, il certificato va richiesto alla parrocchia in cui si è svolta la cerimonia.
4. Prova di Stato Libero Ecclesiastico della persona: è necessaria quando uno degli sposi, dopo aver compiuto il sedicesimo anno di età, è stato residente in diocesi diverse da quella attuale. La prova di Stato Libero avviene alla presenza di due testimoni: il Parroco istruisce un "processicolo" e raccoglie la testimonianza di due persone che hanno conosciuto lo sposo (o la sposa) nel periodo in cui ha avuto luogo la residenza in altra diocesi. Se non vi sono testimoni la prova avviene tramite giuramento dell'interessato.
5. Pubblicazioni: dopo aver presentato tali certificati il Parroco consegna ai futuri sposi la richiesta di pubblicazioni civili da portare in Comune. Quindi si procede con la prassi civile, al termine della quale l’Ufficiale di Stato Civile rilascerà il certificato di avvenute pubblicazioni civili. Tale documento, insieme ai certificati religiosi, verrà poi portato al Parroco che interrogherà separatamente i futuri sposi, durante il cosiddetto “consenso”.
Successivamente il Parroco provvede alle “Pubblicazioni Religiose” ovvero le pubblicazioni che indicano le generalità degli sposi e il luogo in cui intendono celebrare il matrimonio, che vanno esposte in parrocchia o in entrambe se gli sposi non appartengono alla stessa. Qualora la coppia abbia deciso di sposarsi presso una Diocesi differente dalla propria il Parroco di quest'ultima rilascia un modulo denominato “Stato dei documenti” che, autenticato dalla Curia, andrà consegnato alla Parrocchia prescelta per poter procedere al matrimonio. Dopo la celebrazione il Parroco compila l’atto di matrimonio in duplice originale, ed entro i successivi 5 giorni ne trasmette una copia all’Ufficiale di stato civile del Comune in cui è avvenuto il matrimonio. L’Ufficiale trascrive l’atto il giorno seguente e comunica l’avvenuto adempimento al Parroco.
Sono ammessi nello Stato culti diversi dalla religione cattolica apostolica romana.